Il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali è uno degli strumenti più discussi della cosiddetta “pace fiscale”. Si tratta di una misura che consente di estinguere i debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione pagando solo una parte dell’importo dovuto. Ma quando conviene davvero? E quali sono i rischi e i vantaggi di questa scelta?
In questo articolo analizziamo cos’è il saldo e stralcio, chi può accedervi, quali debiti rientrano, le conseguenze pratiche e i casi in cui è davvero utile.
Cos’è il saldo e stralcio
Con l’espressione saldo e stralcio si intende una definizione agevolata che consente al contribuente di chiudere un debito pagando solo una percentuale dell’importo complessivo, con la cancellazione della parte residua.
La misura viene prevista in casi eccezionali dal legislatore, solitamente per aiutare contribuenti in difficoltà economica o con debiti di importo contenuto.
A chi si applica il saldo e stralcio
Non è aperto a tutti. Storicamente, le versioni introdotte dal governo hanno riguardato:
- Contribuenti in comprovata difficoltà economica (es. ISEE sotto determinate soglie).
- Debiti di natura tributaria e contributiva affidati alla riscossione entro certe date.
- Importi considerati “minori” (spesso sotto i 1.000 o 5.000 euro), con cancellazione automatica o pagamento ridotto.
Non è quindi una misura permanente, ma straordinaria e legata a specifiche leggi o provvedimenti.
Differenze con la rottamazione e il discarico automatico
Spesso si fa confusione tra saldo e stralcio, rottamazione e discarico automatico:
- Saldo e stralcio: il contribuente paga solo una quota, la restante viene cancellata.
- Rottamazione: si paga l’intero capitale, ma vengono eliminate sanzioni e interessi.
- Discarico automatico: lo Stato decide di cancellare alcuni debiti considerati “inesigibili”, senza necessità di domanda da parte del contribuente.
Capire la differenza è fondamentale per valutare la convenienza della misura.
Quando conviene davvero
Il saldo e stralcio può essere conveniente in alcuni casi specifici:
- Debiti vecchi e di importo ridotto: se i costi di riscossione superano il beneficio, la misura permette di chiudere tutto con poco.
- Situazioni economiche difficili: chi non riuscirebbe comunque a pagare l’intero debito può trovare in questo strumento un’opportunità reale di ripartenza.
- Evita l’aggressione del patrimonio: pagare una parte e chiudere il debito può impedire pignoramenti, ipoteche o fermi amministrativi.
- Convenienza psicologica: uscire da una situazione di debiti cronici con lo Stato, anche pagando poco, restituisce serenità.
Quando non conviene
Ci sono però anche situazioni in cui il saldo e stralcio non è la scelta migliore:
- Debiti già prescritti: se il credito non è più esigibile, non ha senso pagare neppure una quota.
- Debiti già rateizzati con condizioni favorevoli: aderire può complicare la posizione invece di migliorarla.
- Attese di nuove misure: spesso, dopo un saldo e stralcio, vengono introdotte nuove rottamazioni più convenienti.
Conseguenze del saldo e stralcio
Aderire al saldo e stralcio significa:
- Chiusura definitiva dei debiti inseriti nella domanda.
- Cancellazione dal carico residuo, con liberazione da interessi, sanzioni e aggio.
- Nessuna possibilità di recuperare in seguito la parte cancellata da parte dello Stato.
Ma attenzione: non sempre tutti i debiti sono inclusi. Alcuni restano esclusi per legge (es. multe stradali, debiti da sentenze penali o contributi non definibili).
Come difendersi e cosa valutare
Prima di aderire, è importante:
- Verificare i debiti inclusi: non tutti rientrano automaticamente.
- Valutare la propria posizione economica: serve capire se conviene rispetto ad altre soluzioni.
- Considerare prescrizione e vizi di forma: se un debito è già nullo, non conviene pagarlo nemmeno in parte.
- Chiedere assistenza a un esperto: la decisione deve essere ponderata caso per caso.
Conclusione e Consulenza Tassorama
Il saldo e stralcio è uno strumento utile, ma non sempre è la scelta migliore. Conviene nei casi di debiti ridotti o vecchi, o quando il contribuente non ha possibilità di pagare l’intero importo. Non conviene invece se i debiti sono già prescritti o se esistono condizioni di pagamento già favorevoli.
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