Con l’avvicinarsi del 2026, cresce l’attesa per la nuova Rottamazione Quinquies — la misura con cui il Governo intende concedere ai contribuenti una nuova possibilità di regolarizzare i debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione a condizioni agevolate.
Dopo il grande successo (e le criticità) delle precedenti edizioni, imprese e professionisti si chiedono chi potrà davvero beneficiarne e come prepararsi per tempo.
Una nuova chance per chi ha debiti fiscali e contributivi
La Rottamazione 2026 dovrebbe confermare lo schema già adottato nelle precedenti versioni, ma con alcune novità sostanziali per chi ha pendenze fiscali, cartelle esattoriali o contributi non versati.
L’obiettivo è favorire il recupero del gettito fiscale, offrendo allo stesso tempo una via d’uscita sostenibile ai contribuenti in difficoltà economica.
Le ipotesi più accreditate prevedono che la nuova sanatoria consenta di pagare solo il debito residuo senza sanzioni e interessi, in un piano rateale agevolato fino a cinque anni. Potrebbero inoltre essere inclusi anche i debiti già oggetto di precedenti rottamazioni decadute, offrendo così una vera seconda occasione a chi non è riuscito a rispettare le scadenze passate.
Chi potrà accedere alla Rottamazione 2026
Secondo le anticipazioni e gli indirizzi politici più recenti, la Rottamazione 2026 sarà destinata principalmente a:
- Imprese e professionisti con cartelle esattoriali affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione entro una certa data (probabilmente dicembre 2024);
- Contribuenti decaduti dalle precedenti sanatorie (Rottamazione-quater e quinquies 2025) che potranno regolarizzare la loro posizione;
- Titolari di partita IVA e lavoratori autonomi colpiti da cali di fatturato o crisi di liquidità;
- Aziende agricole e PMI che hanno accumulato debiti fiscali o previdenziali a causa delle difficoltà del settore.
Resterebbero invece esclusi i soggetti che hanno debiti già oggetto di sentenza definitiva o che hanno commesso reati fiscali rilevanti.
Come prepararsi in anticipo
In attesa dell’uscita ufficiale del decreto, è fondamentale prepararsi per tempo.
Ecco i passaggi che ogni impresa o professionista dovrebbe seguire:
- Verificare la propria posizione debitoria tramite l’area riservata dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, scaricando l’elenco aggiornato delle cartelle;
- Controllare eventuali duplicazioni o importi non dovuti, anche con l’aiuto di un consulente;
- Analizzare la sostenibilità di un piano di rateazione, per evitare di decadere anche dalla nuova sanatoria;
- Raccogliere la documentazione fiscale e contabile per essere pronti a presentare la domanda di adesione non appena sarà pubblicata la norma.
Agire in anticipo significa evitare errori, ma anche poter valutare soluzioni alternative — come la transazione fiscale o la composizione negoziata — nel caso in cui non si rientri tra i soggetti ammessi.
I vantaggi per chi aderisce
La Rottamazione 2026 potrebbe rappresentare un passaggio cruciale per la ripartenza economica di imprese e professionisti. Tra i principali vantaggi:
- Sconto totale di sanzioni e interessi di mora;
- Rateizzazione fino a 60 mesi a condizioni agevolate;
- Sospensione delle azioni di riscossione durante la procedura;
- Cancellazione immediata dei debiti già prescritti o non più esigibili;
- Maggiore accesso al credito e alle agevolazioni per chi regolarizza la posizione fiscale.
Tuttavia, ogni caso va valutato singolarmente: non sempre la rottamazione è la scelta più conveniente, soprattutto per le aziende che hanno già in corso una procedura di ristrutturazione o composizione negoziata.
Tassorama: la guida per orientarsi nella nuova pace fiscale
La Rottamazione 2026 sarà un’occasione importante, ma richiederà strategie e competenze per sfruttarla davvero al meglio.
Tassorama offre assistenza a imprese, professionisti e cittadini con debiti fiscali, valutando caso per caso la convenienza dell’adesione e le eventuali alternative legali.
Il nostro team analizza ogni posizione debitoria, verifica la presenza di cartelle illegittime o prescritte e costruisce un piano di regolarizzazione su misura.
In molti casi, l’obiettivo non è solo pagare meno, ma anche tutelare il patrimonio personale e aziendale.
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