Nel mondo agricolo, la fideiussione è diventata una pratica comune: banche e istituti di credito la richiedono quasi sempre per concedere mutui, finanziamenti o linee di credito alle imprese agricole.
Ma dietro questa firma apparentemente formale si nasconde un rischio molto concreto: il coinvolgimento del patrimonio familiare nei debiti aziendali.
Quando l’impresa entra in difficoltà, i garanti — spesso genitori, coniugi o figli — si trovano improvvisamente a rischio di pignoramento o azioni esecutive. Tuttavia, oggi esistono strumenti legali e strategie mirate per proteggere i propri cari e difendere i beni di famiglia.
Cos’è una fideiussione e perché è così diffusa in agricoltura
La fideiussione è una garanzia personale con cui una persona si impegna a rispondere dei debiti di un’altra.
Nel settore agricolo, gli istituti di credito la richiedono quasi sempre perché molte aziende non hanno liquidità o asset sufficienti a coprire da soli il rischio del prestito.
In molti casi, i garanti sono membri della famiglia: un genitore che firma per il figlio agricoltore, un coniuge che garantisce un mutuo per l’azienda, o un parente che mette a disposizione la casa di proprietà.
Quando però l’impresa non riesce a onorare i pagamenti, la banca si rivolge subito al fideiussore, senza bisogno di passare prima per l’azienda.
Perché le fideiussioni bancarie sono pericolose
Firmare una fideiussione senza conoscerne le conseguenze può significare mettere a rischio tutto il patrimonio personale.
I principali rischi sono:
- Pignoramento dei beni personali, come la casa o il conto corrente del garante.
- Coinvolgimento dell’intero nucleo familiare, se la fideiussione è congiunta o con beni in comunione.
- Difficoltà a ottenere nuovi finanziamenti, poiché il garante diventa “co-obbligato” nel sistema bancario.
- Responsabilità illimitata, se la garanzia non è stata redatta con limiti precisi.
Molte fideiussioni sono inoltre nulle o parzialmente illegittime perché basate su modelli bancari dichiarati anticoncorrenziali da Banca d’Italia e Cassazione.
Verificarne la validità è spesso il primo passo per difendersi.
Come tutelare i familiari dai rischi delle fideiussioni
1. Verificare la legittimità della fideiussione
Un controllo legale può stabilire se la fideiussione è conforme alle regole vigenti.
Molte banche hanno utilizzato per anni modelli ABI (Associazione Bancaria Italiana) con clausole vessatorie, oggi riconosciute come illegittime.
In tal caso, la garanzia può essere annullata o ridotta, liberando parzialmente o totalmente il fideiussore.
2. Separare il patrimonio familiare da quello aziendale
Un passaggio fondamentale è differenziare la sfera personale da quella d’impresa:
- costituendo un patrimonio familiare separato;
- stipulando una polizza di tutela legale o una polizza di protezione patrimoniale;
- scegliendo una forma giuridica adeguata (es. Srl agricola) che limiti la responsabilità personale.
Agire prima di firmare è essenziale, ma anche dopo la firma si possono adottare strategie per limitare il danno.
3. Accedere a una procedura di composizione o ristrutturazione
Se la situazione debitoria è già compromessa, l’imprenditore agricolo può attivare una composizione negoziata della crisi o una ristrutturazione del debito.
Queste procedure permettono di negoziare con banche e creditori, chiedendo anche la sospensione delle azioni sui garanti familiari.
In molti casi, si può ottenere una riduzione del debito o una rateizzazione sostenibile, evitando che la banca colpisca il patrimonio dei parenti.
4. Valutare la procedura di sovraindebitamento
Se i fideiussori non sono imprenditori e hanno accumulato debiti personali per via della garanzia, possono accedere alla legge sul sovraindebitamento, oggi parte del Codice della Crisi d’Impresa.
Questa procedura consente di ottenere una cancellazione parziale o totale dei debiti, quando si dimostra di essere incapaci di pagare.
È una soluzione molto usata per proteggere genitori o coniugi che hanno firmato garanzie a favore di imprese agricole in crisi.
Esempio pratico
Una famiglia contadina umbra ha garantito con la casa di proprietà un mutuo per l’azienda agricola del figlio.
A causa del calo dei prezzi e dell’aumento dei costi, l’impresa è entrata in crisi e non ha più potuto pagare.
Con il supporto di un esperto, è stata avviata una composizione negoziata che ha portato alla sospensione dei pignoramenti e alla ristrutturazione del debito.
Parallelamente, i genitori fideiussori hanno avviato una procedura di sovraindebitamento, ottenendo l’esdebitazione e salvando la casa di famiglia.
Un caso concreto che mostra come un intervento tempestivo e coordinato possa davvero evitare il peggio.
Conclusione
Nel settore agricolo, firmare una fideiussione non è mai un atto di pura formalità: significa assumersi un rischio enorme.
Ma con gli strumenti oggi disponibili — dalla verifica di legittimità alla composizione negoziata — è possibile difendere il patrimonio familiare e ripartire con maggiore serenità.
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