In situazioni di crisi d’impresa o di gravi pendenze fiscali, due strumenti emergono come opzioni concrete per trovare una via d’uscita: la transazione fiscale e la composizione negoziata della crisi.
Sebbene possano sembrare simili — entrambe mirano a ristrutturare i debiti e a preservare l’attività — presentano differenze profonde che incidono su tempi, costi, tutela del patrimonio e continuità aziendale. Comprenderle è fondamentale per scegliere consapevolmente lo strumento più adatto, con il supporto di professionisti esperti come Tassorama.
Cos’è la transazione fiscale
La transazione fiscale è una procedura che consente all’impresa in crisi di proporre al Fisco e agli enti previdenziali il pagamento parziale o dilazionato dei propri debiti tributari e contributivi.
È una forma di accordo, inserita tipicamente in contesti come il concordato preventivo o l’accordo di ristrutturazione del debito, che permette di versare solo una parte del dovuto (o di rateizzarlo in più anni) in cambio della rinuncia del Fisco alla parte residua.
Per poterla utilizzare, è necessario che l’impresa si trovi in una situazione di crisi o insolvenza e che presenti un piano sostenibile e attestato da un professionista indipendente. L’obiettivo è offrire al Fisco un trattamento non peggiorativo rispetto a quello che riceverebbe in caso di liquidazione.
Cos’è la composizione negoziata della crisi
La composizione negoziata è una procedura volontaria e confidenziale che consente all’imprenditore in difficoltà di avviare un percorso di trattativa con i creditori, assistito da un esperto indipendente nominato dalla Camera di Commercio.
Durante la procedura, l’imprenditore può chiedere misure protettive, come la sospensione temporanea dei pignoramenti, e presentare proposte di risanamento o ristrutturazione del debito.
A differenza della transazione fiscale, la composizione negoziata può essere attivata anche prima che la crisi diventi conclamata, e non richiede necessariamente l’intervento del tribunale. È quindi più flessibile e mirata a prevenire il peggioramento della situazione.
Differenze chiave tra i due strumenti
Ambito di applicazione
La transazione fiscale si utilizza principalmente per gestire debiti fiscali e contributivi nell’ambito di procedure concorsuali già avviate.
La composizione negoziata, invece, ha un campo più ampio: può includere anche debiti bancari, commerciali o finanziari, e si può avviare in una fase preventiva della crisi.
Finalità
La transazione fiscale ha come obiettivo principale la ristrutturazione dei debiti verso il Fisco.
La composizione negoziata punta a un risanamento complessivo dell’impresa, affrontando in modo coordinato tutti i debiti e i rapporti economici.
Tempi e tutele
Nella transazione fiscale, la protezione dell’impresa scatta solo con l’ammissione o l’omologazione della procedura concorsuale.
Con la composizione negoziata, invece, le misure protettive (come la sospensione delle esecuzioni) possono essere richieste fin dall’inizio, offrendo un vantaggio immediato in termini di tutela del patrimonio.
Complessità procedurale
La transazione fiscale è più rigida e richiede l’approvazione formale del Fisco e del tribunale.
La composizione negoziata è più snella e collaborativa, poiché si basa su un dialogo diretto con i creditori, mediato da un esperto.
Effetti sul debito fiscale
Con la transazione fiscale, è possibile ottenere una riduzione reale dei debiti tributari (la cosiddetta “falcidia fiscale”), se la proposta risulta più vantaggiosa rispetto alla liquidazione.
Nella composizione negoziata, invece, la riduzione è più limitata: l’obiettivo è favorire la continuità aziendale e il pagamento sostenibile, non lo sconto fiscale diretto.
Quale strumento scegliere?
La scelta tra transazione fiscale e composizione negoziata dipende dalla gravità della crisi, dalla tipologia dei debiti e dagli obiettivi dell’imprenditore.
- Se il debito principale è di natura fiscale e l’impresa è già in una procedura concorsuale, la transazione fiscale è la soluzione più appropriata.
- Se invece la crisi è ancora gestibile, coinvolge vari creditori e si vuole agire in modo preventivo, la composizione negoziata è lo strumento ideale.
- In molti casi, la strategia vincente consiste nel combinare i due strumenti, utilizzando la composizione negoziata come fase iniziale di mediazione e la transazione fiscale come accordo definitivo con l’Erario.
Un’analisi preliminare condotta da esperti può determinare quale percorso offre il miglior equilibrio tra tempi, costi e risultati.
Il ruolo di Tassorama
Ogni impresa in crisi è un caso a sé, e nessuno strumento è universale. Tassorama affianca imprenditori e professionisti nella valutazione, scelta e gestione del percorso più adatto.
Il nostro team analizza la tua situazione fiscale e patrimoniale, elabora piani di rientro su misura e negozia con banche, creditori e Agenzia delle Entrate per trovare la soluzione più vantaggiosa.
Se stai affrontando una crisi aziendale e vuoi capire se la transazione fiscale o la composizione negoziata è la strada giusta per te, contatta Tassorama. Ti aiuteremo a scegliere la via più sicura e a costruire una strategia concreta per salvare la tua impresa e il tuo futuro.