Nel contesto economico attuale, molte piccole e medie imprese si trovano ad affrontare difficoltà finanziarie gravi, spesso aggravate da crisi di liquidità, aumento dei costi e calo dei margini operativi.
Per queste aziende, il concordato preventivo semplificato rappresenta oggi una delle principali soluzioni per gestire in modo legale e controllato una situazione di crisi, evitando la liquidazione e limitando le perdite patrimoniali.
Questa procedura, introdotta dal Codice della Crisi d’Impresa, è pensata proprio per le imprese che non riescono a concludere accordi con i creditori ma intendono comunque salvaguardare l’attività e garantire una chiusura ordinata.
Cos’è il concordato preventivo semplificato
Il concordato preventivo semplificato è una procedura giudiziale che consente all’imprenditore in crisi di proporre ai creditori un piano di ristrutturazione senza bisogno di preventiva approvazione da parte loro.
A differenza del concordato ordinario, non è necessario che i creditori votino la proposta: il tribunale può omologarla direttamente se ritiene che sia più conveniente rispetto alla liquidazione giudiziale.
In sostanza, è una via d’uscita rapida e meno complessa per chi non riesce più a far fronte ai propri debiti, ma vuole evitare il fallimento e limitare i danni economici e reputazionali.
Quando si può accedere alla procedura
Il concordato preventivo semplificato è riservato alle imprese che:
- hanno avviato una procedura di composizione negoziata della crisi, ma non sono riuscite a raggiungere un accordo con i creditori;
- presentano un piano realistico di liquidazione o ristrutturazione, verificato da un esperto nominato dal tribunale;
- dimostrano che la proposta è più vantaggiosa per i creditori rispetto alla liquidazione giudiziale;
- agiscono in buona fede e forniscono documentazione contabile completa e veritiera.
Non è necessario un voto dei creditori, ma il tribunale deve verificare la correttezza della procedura, la coerenza dei valori e la presenza di un vantaggio economico concreto per la massa creditoria.
I vantaggi del concordato preventivo semplificato
La procedura offre diversi vantaggi, soprattutto per le PMI in crisi:
- Rapidità: si tratta di una procedura più veloce rispetto al concordato ordinario, con tempi ridotti e meno passaggi formali.
- Meno costi: l’assenza del voto dei creditori e della fase di omologa partecipata riduce i costi di gestione e consulenza.
- Tutela del patrimonio: durante la procedura, vengono sospese le azioni esecutive individuali e i pignoramenti.
- Possibilità di continuità: se il piano prevede la prosecuzione parziale dell’attività, l’imprenditore può mantenere operativa una parte dell’impresa.
- Ristrutturazione controllata: permette di ridurre i debiti in modo trasparente, con il controllo e la garanzia dell’autorità giudiziaria.
I limiti e le criticità da considerare
Nonostante i vantaggi, il concordato preventivo semplificato presenta anche alcuni limiti importanti:
- È accessibile solo dopo il tentativo fallito di composizione negoziata.
- Non è prevista la possibilità di ottenere finanziamenti prededucibili, limitando così la liquidità durante la procedura.
- Il piano non può prevedere l’esdebitazione completa, ma solo una riduzione controllata dei debiti.
- La proposta deve essere credibile e sostenuta da dati reali, altrimenti il tribunale può respingerla.
- Non consente una piena continuità aziendale se l’attività non è economicamente sostenibile.
Inoltre, l’omologazione dipende dalla valutazione del giudice e del commissario giudiziale: se la proposta non garantisce un miglior trattamento per i creditori rispetto alla liquidazione, la domanda viene rigettata.
Quando conviene scegliere questa strada
Il concordato preventivo semplificato è particolarmente adatto per le imprese che:
- non riescono più a sostenere la propria struttura debitoria;
- non hanno trovato accordi nel percorso di composizione negoziata;
- vogliono evitare una liquidazione forzata;
- desiderano gestire la chiusura dell’attività con ordine e con la possibilità di salvare parte del patrimonio.
In questi casi, la procedura consente di chiudere la crisi con tempi e costi sostenibili, evitando che la situazione degeneri in fallimento o in azioni esecutive multiple.
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Il nostro team multidisciplinare unisce competenze fiscali, legali e aziendali per predisporre piani concreti di risanamento o chiusura controllata.
Analizziamo la situazione patrimoniale, valutiamo l’idoneità del concordato preventivo semplificato e ci occupiamo della redazione della documentazione necessaria per ottenere l’omologazione da parte del tribunale.
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