La composizione negoziata della crisi sta guadagnando terreno come strumento chiave per affrontare le difficoltà economiche delle imprese, in particolare delle piccole e medie imprese (PMI). Con le modifiche normative e alcuni recenti orientamenti giurisprudenziali, il 2025 si prospetta come un anno cruciale per chi vuole usare la composizione negoziata non solo come soluzione di emergenza, ma come leva strategica di rilancio. In questo articolo esploriamo le novità, i vantaggi, i rischi, le best practice e gli scenari futuri per le PMI che intendono attivarla.
Perché la composizione negoziata interessa alle PMI nel 2025
Le PMI sono tipicamente le realtà più vulnerabili di fronte a crisi finanziarie: capitale limitato, maggiore esposizione alla variabilità del mercato, minore capacità di accesso al credito oneroso. In questo contesto:
- l’attivazione tempestiva di una procedura negoziata può prevenire il deteriorarsi della situazione patrimoniale, evitando pignoramenti e aggressioni individuali dei creditori;
- le modifiche apportate con i correttivi recenti al Codice della Crisi d’Impresa hanno reso più accessibili alcuni requisiti e introdotto incentivi per chi accede in modo strutturato;
- una recente sentenza della Cassazione ha riconosciuto alla composizione negoziata un ruolo di “scudo”: se supportata da relazioni tecniche attendibili e da risultati economici verificabili, può limitare misure patrimoniali contro l’impresa;
- dal punto di vista statistico, cresce l’adozione: nel primo semestre del 2025 le domande di composizione negoziata sono aumentate in modo significativo rispetto al 2024.
In sintesi: per molte PMI, la composizione negoziata non è più solo uno strumento residuale, ma una scelta proattiva di gestione della crisi.
Fondamenti normativi: dove si colloca la composizione negoziata
- La procedura è disciplinata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
- È uno strumento volontario, stragiudiziale e riservato: l’imprenditore mantiene il controllo della gestione, senza ingresso forzato del tribunale se non per talune misure.
- Può essere attivata da imprese anche minori che non siano in liquidazione giudiziale o già fallite.
- La procedura prevede la nomina di un esperto indipendente, che funge da mediatore e garante, e la possibilità, in casi specifici, di chiedere al tribunale misure protettive per bloccare azioni cautelari mentre le trattative sono in corso.
A chi è rivolta la composizione negoziata in 2025: requisiti e soggetti
Le PMI che possono usare la composizione negoziata sono quelle che:
- Si trovano in stato di squilibrio finanziario o patrimoniale.
- Non sono già in liquidazione giudiziale o fallimento conclamato.
- Hanno prospettive di continuità e possibilità di ristrutturazione.
- Si presentano con documentazione economica aggiornata, che consenta all’esperto di valutare la fattibilità di un piano.
- Collaborano attivamente, con trasparenza e correttezza contabile.
Anche le microimprese possono accedere, grazie all’assenza di soglie minime obbligatorie nella disciplina vigente.
Come si attiva la procedura: passaggi chiave
- Domanda tramite piattaforma telematica: l’imprenditore o il professionista presenta istanza con bilanci, situazione debitoria e piano industriale.
- Nomina dell’esperto indipendente: scelto tra gli iscritti all’elenco nazionale.
- Trattative con creditori e stakeholder: banche, fornitori, Fisco, INPS e altri creditori vengono coinvolti per soluzioni personalizzate.
- Richiesta di misure protettive: il tribunale può sospendere azioni esecutive mentre le trattative sono in corso.
- Esito e conclusione: se si raggiunge un accordo, il piano viene applicato; in caso contrario, si valutano procedure alternative come concordato o liquidazione controllata.
Strumenti disponibili e scenari negoziali
Durante la composizione negoziata possono essere previsti:
- Moratorie su debiti bancari o finanziari.
- Dilazioni e ristrutturazioni di debiti tributari e contributivi.
- Annullamenti parziali o riduzioni, se concordati.
- Cessioni di attività o rami d’azienda.
- Nuovi finanziamenti prededucibili.
- Condizioni speciali con fornitori per sostenere il rilancio.
Vantaggi per le PMI nel 2025
- Riservatezza: tutela della reputazione, senza esposizione paragonabile al fallimento.
- Protezione da azioni esecutive: possibilità di sospendere pignoramenti e sequestri.
- Mantenimento del controllo aziendale: l’imprenditore guida l’azienda assistito dall’esperto.
- Dialogo con i creditori: clima collaborativo invece che conflittuale.
- Ristrutturazione del debito su misura: condizioni personalizzate e più sostenibili.
- Incentivi normativi: benefici fiscali o riconoscimento di alcuni crediti.
Rischi, criticità e fattori di fallimento
- Piano poco credibile o mancanza di consenso da parte dei creditori principali.
- Omissioni o errori nella documentazione.
- Mancanza di prospettive concrete di ripresa.
- Comportamenti fraudolenti che portano all’esclusione.
- Opposizioni esterne che possono complicare l’esito.
Best practice per una composizione negoziata efficace
- Attivarsi tempestivamente.
- Preparare un piano realistico e documentato.
- Scegliere un esperto di fiducia e competente.
- Coinvolgere subito interlocutori chiave come banche e Fisco.
- Proporre più scenari ai creditori per aumentare la possibilità di accordo.
- Monitorare costantemente l’attuazione e correggere eventuali deviazioni.
Scenario atteso per il 2025-2026
- Aumento del ricorso alla procedura da parte delle PMI.
- Rafforzamento della funzione protettiva riconosciuta dalla giurisprudenza.
- Crescita delle domande già registrata nel 2025.
- Ulteriori correttivi normativi per rendere l’accesso più semplice e rapido.
Conclusione e invito all’azione
La composizione negoziata della crisi 2025 si propone come uno strumento potente e flessibile per le PMI che vogliono reagire alle difficoltà prima che diventino irreversibili. Con le novità normative, il riconoscimento della giurisprudenza e i dati crescenti di utilizzo, le imprese più pronte e consapevoli hanno un’opportunità concreta di risanamento.
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