Molti contribuenti sognano una “spazzata” delle cartelle esattoriali, ma la cancellazione del debito non è una misura automatica né sempre applicabile. Esistono però casi precisi e nuove norme che possono rendere legittima la cancellazione o l’annullamento delle cartelle. In questo articolo vediamo quando è possibile liberarsi dal debito, cosa prevede la legge 2025 e quali strumenti attivare per tutelarsi.
Le possibili forme di cancellazione o annullamento
1. Annullamento in autotutela
Il contribuente può chiedere all’ente creditore, anche all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, l’annullamento totale o parziale di una cartella, presentando un’istanza motivata con documentazione che dimostri errori, irregolarità o vizi dell’atto. Questa richiesta va fatta tempestivamente e deve essere ben motivata.
2. Impugnazione davanti alla Commissione Tributaria
Se la cartella presenta vizi formali, errori nella notifica, motivazione insufficiente o profili di illegittimità, è possibile impugnarla entro i termini stabiliti davanti al giudice tributario. Se il ricorso ha esito positivo, l’atto può essere annullato e il debito considerato nullo o ridotto.
3. Prescrizione del debito
Una delle situazioni più frequenti riguarda la prescrizione: se è trascorso il termine previsto per la riscossione del credito (a seconda della natura del tributo), il contribuente può eccepire la prescrizione e ottenere la cancellazione del debito che non può più essere legalmente richiesto.
4. Stralcio o cancellazione automatica di debiti piccoli
La normativa prevede che cartelle esattoriali con importi piccoli possano essere cancellate automaticamente per gli interessi, le sanzioni e altri componenti accessori, mantenendo vivo il solo capitale e le spese di notifica ed esazione. In particolare, si può applicare uno stralcio automatico per debiti fino a mille euro.
5. Discarico automatico dopo 5 anni
Una novità rilevante introdotta nel 2025 è l’istituto del “discarico automatico” dei ruoli affidati all’Agente della riscossione trascorsi 5 anni dalla loro assegnazione. Questo significa che, in assenza di azioni esecutive, procedure concorsuali o accordi negoziali, le cartelle possono essere eliminate automaticamente.
6. Cancellazione straordinaria con piano agevolato
In certi casi, le normative di sanatoria fiscale consentono l’annullamento o la cancellazione delle cartelle per chi aderisce a piani straordinari (rottamazioni, definizioni agevolate) rispettando i requisiti stabiliti. Ad esempio, entro scadenze prefissate orari di rateizzazione, spesso si prevede che il contribuente saldi solo il capitale, mentre sanzioni e interessi vengono annullati o ridotti.
Novità normative 2025
A partire dal 2025 sono in vigore alcuni cambiamenti importanti:
- Il discarico automatico delle cartelle esattoriali non riscosse dopo 5 anni diventa operativo, con alcune eccezioni per debiti in corso di procedure esecutive o contenziosi.
- Le misure di rottamazione quinquies prevedono modalità di definizione agevolata, con cancellazione di sanzioni e interessi, così da alleggerire il carico fiscale per i contribuenti in difficoltà.
- È stata potenziata la flessibilità nella rateizzazione dei debiti, con possibilità di dilazioni più lunghe per importi elevati.
- In certe procedure di annullamento in autotutela, l’ente creditore è obbligato a valutare l’istanza entro termini stabiliti, e in caso di accoglimento comunicare la cancellazione all’Agente della riscossione.
Quando NON è possibile ottenere la cancellazione delle cartelle esattoriali
- Se la cartella è priva di vizi, notificata correttamente e non prescritta, non si può annullare senza aderire a una misura prevista dalla legge (rateizzazione, sanatoria, ecc.).
- Debiti derivanti da sanzioni penali, condanne erariali, recuperi di aiuti di Stato, danni erariali, obblighi familiari non sono ammessi alle cancellazioni ordinarie.
- Se il contribuente ha già beneficiato di precedenti definizioni agevolate (rottamazioni) che sono decadute per mancato pagamento, alcune cartelle potrebbero essere escluse da nuove cancellazioni.
- Il discarico automatico non si applica ai debiti già oggetto di procedure esecutive, procedure concorsuali o accordi in corso.
Come attivare la cancellazione delle cartelle esattoriali
- Verifica le cartelle intestate a te, controllando importi, date e soglia.
- Identifica se le cartelle rientrano in uno dei criteri: prescrizione, vizi di notifica, diritto all’annullamento, stralcio fino a mille euro o discarico automatico.
- Redigi un’istanza motivata all’ente creditore (o all’Agenzia della Entrate-Riscossione), allegando documenti che dimostrino errori, prescrizione o irregolarità.
- Se previsto, esercita il diritto di ricorso alla Commissione Tributaria entro i termini.
- Se aderisci a una misura agevolata (rottamazione, sanatoria), presentati entro la scadenza e rispetta il piano per ottenere la cancellazione di sanzioni e interessi.
Conclusione
Cancellare una cartella esattoriale è possibile, ma solo in casi ben precisi e rispettando le condizioni previste dalla legge. Le principali opportunità nel 2025 riguardano il discarico automatico dopo 5 anni, la prescrizione dei debiti, l’annullamento in autotutela e le definizioni agevolate che permettono di eliminare sanzioni e interessi. Tuttavia, ogni situazione è diversa e richiede una valutazione tecnica accurata.
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